sabato 22 settembre 2007

chi ruba i bambini a chi

(primo post un po' politico)

I signori e le signore del nostro Comune di Perugia arrancano per non lasciarsi sommergere dall'onda politica che sta attraversando il Paese e che sta finalmente rivelando come vittime di tratta e sfruttamento minorile quelle che vengono percepite fastidiose, scomode e moleste presenze. Assessori e Dirigenti del nostro Comune di Perugia si sono accorti del cocente problema dei giovanissimi mendicanti rom, zingari, romeni e slavi che accattonano e rubacchiano per la città, come se fossero arrivati dal giorno alla notte senza alcun preavviso e non come se queste fossero delle costanti o periodiche presenze delle quali, certo, non si può negare l'aumento. I signori e le signore del nostro Comune di Perugia ora hanno a che fare con una popolazione per lo più nomade e senza fissa dimora, con legami familiari estranei e dubbi, ma anche con famiglie che abitano delle case e addirittura con capi famiglia che lavorano. Sembra impossibile però attuare delle distinzioni tra chi effettivamente sfrutta e chi no, chi abusa e chi no, chi tratta e chi no, i propri figli e quelli degli altri. Il chi no è un insieme di sfumature a noi incomprensibili e spesso inaccettabili quando parliamo di zingari, ma necessarie poichè nelle loro culture pare consuetudine che i bimbi facciano questo (accattonaggio e furto) e che l'attività dei più piccoli integri (e/o nasconda?) i ben più (o meno?) proficui giri d'affari dei grandi. D'altro canto nella nostra cultura e nel nostro immaginario pare non concepibile che possano fare altro, poichè occupano già un posto ben preciso da decenni, da secoli, da sempre: un posto che prima che a loro apparteneva a qualcun'altro e nel quale, caso mai dopo di loro, ci riserveremo di relegare chissà chi.
Lavorando io con altri colleghi nel servizio di Pronta Accoglienza Minori del Comune di Perugia, al quale da anni vengono affidati i minori in questione da questura e caserme e comandi vari, per riaffidarli a (seppur sedicenti) parenti e genitori, non vorrei sentirmi una ladra di bambini, dal momento che l'assessore Tal de'Tali ha detto alla dirigente Caia che ha detto all'assistente sociale Tizia che il servizio deve vagliare e verificare se i rapporti di parentela sono effettivi oppure no e pertanto non può riaffidarli a nessuno ma tenerseli nella sottospecie di comunità (di Pronta Accoglienza, appunto) contro la loro volontà e con quasi nessuna prospettiva o proposta decente fino a quando, se non sono già riusciti a scappare dalla finestra, il sedicente parente mostrerà il documento d'identità più vero che c'ha a chi di dovere.



Adesso, i signori e le signore del nostro Comune di Perugia mica pagheranno gl'anni di superficialità e mancanza di volontà politica nell'affrontare e capire la tematica rom, e di effettuare opportuni interventi, rischiando di praticare ancora proprio quell'angoscia che da sempre accompagna e caratterizza la presenza degli zingari? Il furto di bambini.

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